Francesca Michelon, chi è la figlia di Stefano D’Orazio: contenzioso legale e vittoria

Francesca Michelon, chi è la figlia di Stefano D’Orazio: contenzioso legale e vittoria


Il “caso Stefano D’Orazio“, seppur chiuso legalmente, continua a far parlare mediaticamente. Le due contendenti – Tiziana Giardoni e Francesca Michelon – non devono solo fare i conti con avvocati, sentenze e carte bollate, ma anche con sentimenti difficili da gestire, soprattutto considerata la morte del batterista dei Pooh avvenuta nel 2020.

Francesca Michelon e la legittimazione postuma

La situazione più delicata dal punto di vista emotivo è senza dubbio quella di Francesca Michelon, la figlia che D’Orazio non ha mai voluto riconoscere in vita, che vede legittimati i suoi diritti solo grazie ad una causa intentata a seguito delle disposizioni testamentarie del defunto musicista.

La Michelon – nata circa 40 anni fa da una relazione extraconiugale della madre Oriana Bolletta con D’Orazio – è venuta a conoscenza della verità sulla sua nascita solo nel 2006, come raccontato dalla donna stessa in un’intervista.

Mia madre, nel 2006, mi ha rivelato di aver avuto una relazione con lui tra il 1983 e il 1984, quando era in crisi il matrimonio con mio padre. Quando scoprì di essere incinta, lo disse a D’Orazio, ma lui decise di finire lì il rapporto.

Della relazione extraconiugale e della mancata paternità era anche a conoscenza Diego Michelon, tradito dalla Bolletta in una serie di incontri fugaci, che ha deciso ugualmente di riconoscere Francesca, crescendola come fosse sua figlia.

Proprio per onorare un atto d’amore così significativo, la 40enne ha deciso comunque di mantenere il cognome dell’uomo che l’ha cresciuta, ma di non rinunciare a quello che le spetta: il Tribunale di Roma ha disposto per la donna un maxi risarcimento di 60mila euro per “danni esistenziali”, dato che Francesca Michelon aveva anche dovuto affrontare un’indagine a suo carico per falso.

Un importante risarcimento, che se da un lato stabilisce un’inequivocabile verità ideologica e biologica, dall’altro, probabilmente, non sanerà mai le ferite di una vedova affranta e di una figlia mai riconosciuta dal diretto interessato.





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