Bollo auto, arriva la stretta: hai pochi mesi per adeguarti

Bollo auto, arriva la stretta: hai pochi mesi per adeguarti

Cambiamenti in arrivo sul Bollo Auto se non ti adegui, sono guai enormi. 

Dal 2026 il bollo auto subirà una trasformazione radicale che interesserà milioni di automobilisti italiani, con cambiamenti significativi nelle modalità di pagamento, nelle scadenze e nella gestione dei veicoli fermi o nei passaggi di proprietà. Le nuove disposizioni, che entreranno in vigore dal 1° gennaio 2026, mirano a rendere più uniforme e rigoroso il sistema di riscossione di questa tassa, con importanti conseguenze pratiche per i possessori di auto nuove.

Attualmente, le scadenze del bollo auto sono stabilite da un calendario fisso che varia da regione a regione, con date standard come aprile, agosto o dicembre. Dal 2026, però, per i veicoli di nuova immatricolazione, la scadenza del pagamento sarà personalizzata in base al mese di immatricolazione del mezzo. In pratica, il bollo dovrà essere versato entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello in cui l’auto è stata immatricolata. Per esempio, un veicolo immatricolato a marzo dovrà pagare il bollo entro il 30 aprile.

La tassa manterrà una validità annuale, ma la novità impone una maggiore attenzione individuale alle scadenze, che non saranno più uniformi per tutti. È importante sottolineare che le auto immatricolate prima del 2026 continueranno a seguire il sistema tradizionale, salvo eccezioni decise dalle singole Regioni.

Parallelamente, viene abolita la possibilità di rateizzare il bollo per le nuove immatricolazioni. Attualmente molte Regioni consentono pagamenti frazionati, trimestrali o semestrali, per agevolare i contribuenti. Dal prossimo anno, questa opzione non sarà più disponibile: il bollo dovrà essere pagato in un’unica soluzione annuale. Le Regioni potranno comunque prevedere agevolazioni locali, ma la norma generale sarà il pagamento integrale e anticipato, con importi che in alcuni casi possono superare i 400-500 euro, a seconda della potenza del veicolo.

Bollo auto e veicoli fermi: la tassa si paga comunque

Un ulteriore cambiamento riguarda i veicoli sottoposti a fermo amministrativo o giudiziario. Finora era possibile sospendere il pagamento del bollo se l’auto non circolava. Dal 2026 questa possibilità viene meno, poiché il bollo viene ridefinito come una tassa sul possesso e non sull’uso del veicolo. Ciò significa che anche se un’auto è bloccata per provvedimenti amministrativi o giudiziari, il proprietario dovrà comunque versare regolarmente il bollo.

L’unica eccezione riguarda la cessazione del possesso, come nel caso di furto, demolizione o esportazione del mezzo, situazioni in cui il pagamento si interrompe. Questo chiarisce una volta per tutte che il bollo è un tributo patrimoniale legato all’intestazione del veicolo, indipendentemente dalla sua circolazione.

Paga bollo auto
Aggiornamenti da conoscere sul Bollo Auto – www.PanoramaAuto.it

Dal 2026 cambiano anche le regole sul chi deve pagare il bollo in caso di compravendita tra privati o aziende. Oggi la responsabilità può creare incertezze e contenziosi, poiché il pagamento può ricadere sull’acquirente se l’auto viene comprata durante l’anno. La nuova normativa stabilisce che il bollo spetta a chi è intestatario all’inizio del periodo tributario.

In termini pratici, se un veicolo viene venduto a maggio ma il bollo si riferisce al periodo iniziato a marzo, il pagamento sarà a carico del venditore e non del compratore. Le esenzioni o agevolazioni legate alla proprietà, come quelle per persone con disabilità, continueranno a valere fino al passaggio formale dell’intestazione.

Non cambieranno invece le modalità di calcolo del bollo, che resterà basato sulla potenza del motore espressa in kW e sulla classe ambientale (Euro 0, 1, 2, ecc.). Il cosiddetto Superbollo, applicato alle auto con potenza superiore a 185 kW, rimarrà in vigore senza modifiche. Le esenzioni per veicoli elettrici, ibridi o intestati a persone con disabilità saranno confermate a discrezione delle Regioni.

Per migliorare l’efficienza e la trasparenza, sarà istituito l’Archivio Nazionale delle Tasse Automobilistiche (ANTA), un database integrato che raccoglierà tutte le informazioni provenienti da ACI, PRA e Regioni, facilitando i controlli e la verifica delle posizioni fiscali dei veicoli in maniera centralizzata e più rapida.

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