È stato uno spuntino preferito dai bambini, e ora una scoperta scioccante: “C’è olio contaminato”.

È stato uno spuntino preferito dai bambini, e ora una scoperta scioccante: “C’è olio contaminato”.


Nuovi riferimenti alimentari riguardano i prodotti amati dai bambini per gli snack venduti nel capitolo Azione.

I pacchetti coinvolti nel richiamo sono nove pacchetti di pezzi entrati nel mercato da quando sono scaduti dal 23 maggio 2025 al 23 agosto 2025. I prodotti possono essere identificati dal codice EAN. 8710398529787 E dal riferimento Azione 3016891. Secondo un comunicato stampa di PepsiCo Holland, la chiamata comprende negozi in Germania, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Polonia, Francia e Lussemburgo.

La contaminazione riguarda l’esistenza accidentale di Olio minerale non alimentareparticolarmente Olio minerale Idrocarburi saturi (MOSH) E Idrocarburi aromatici di olio minerale (più). Questi composti derivano dagli oli e sono principalmente presi di mira per l’attenzione al livello europeo dei rischi per la salute correlati.

I pacchetti coinvolti nel richiamo sono nove pacchetti di pezzi entrati nel mercato da quando sono scaduti dal 23 maggio 2025 al 23 agosto 2025.
Chips mosh e contaminazione da più (www.isapcnr.it)

Mosh tende ad accumularsi nei tessuti umani, specialmente nel fegato e nei linfonodi, ma Moah contiene sostanze sospette Cancerogeno. Per questo motivo, l’Unione Europea proibisce severamente l’uso di non alimenti, alimenti, alimenti e alimenti nei prodotti destinati al consumo diretto.

Il produttore ha specificato che la contaminazione dovrebbe essere considerata accidentale e non un rischio immediato per coloro che hanno consumato il chip, ma come nel caso degli snack che i bambini consumano spesso, le esposizioni si ripetono nel tempo – possono essere determinati rischi specifici per la salute.

Adattamento ai consumatori e tempi delle chiamate

Questa chiamata è stata annunciata solo il 2 luglio 2025, un mese dopo l’inizio della vendita. Questo è il tempismo che ha sollevato domande sulla tempestività dell’intervento, tenendo conto dei potenziali rischi associati alla contaminazione con materiali minerali.

I consumatori che acquistano il pacchetto problematico sono invitati a non consumare il prodotto e non restituirlo ai punti di venditaanche se non ci sono entrate fiscali.

Il caso di Ray non è messo in quarantena: già nel marzo 2023, il Ministero della Salute italiano ordinò una richiesta di paprika chip paprika chip chip paprika chip
Problemi ripetuti nel dipartimento degli snack per bambini (www.isapcnr.it)

Il caso di Ray non è isolato. Già nel marzo 2023, il Ministero della Salute italiano ordinò il fascino di 100 g di 100 g di “stile paprika” di Viva a causa della presenza di oli minerali cancerogeni. Inoltre, in occasione, la contaminazione MOSH e la falciatrice ha motivato la non violazione del prodotto.

Queste chiamate sottolineano che la presenza di oli minerali, specialmente negli alimenti rivolti ai bambini, rappresenta l’importanza di controllarli con cure estreme data la natura potenzialmente tossica e cancerogena di questi composti.

Il marchio di Ray e diffuso in Europa

Rays, un marchio di proprietà di PepsiCo, è uno dei marchi di chip più riconosciuti e consumati in tutto il mondo. Nato negli Stati Uniti nel 1932, è entrato nel mercato italiano nel 2014 e in seguito ha ampliato la sua gamma di prodotti. Presenta una varietà di sapori e formati, tra cui il nuovo lay’s®max, e presenta un aroma nitido e intenso con accenti.

Oltre a dare un’occhiata al mercato degli snack salati con Ray, Doritos e altri prodotti, PepsiCo investirà molto nelle campagne di marketing e nelle strategie digitali, utilizzando i dati delle parti iniziali per personalizzare le offerte e la portata e personalizzare Reach I consumatori in modo mirato multicanale, dai social media alle piattaforme di automazione del marketing.

Tuttavia, la recente emergenza collegata alle chiamate mini-ray pack evidenzia anche come stanno andando i grandi marchi globali Dovrebbero garantire che abbiano un forte controllo sulla sicurezza dei loro prodotti, specialmente quando si tratta di alimenti mirati al pubblico vulnerabile come i bambini.



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