Una nuova circolare del Ministero chiarisce che la punibilità per guida sotto l’effetto di droghe è limitata a un unico scenario specifico.
Una nuova circolare del Ministero chiarisce che la punibilità per guida sotto l’effetto di droghe è limitata a un unico scenario specifico. Questo regolamento è stato introdotto nel contesto di una crescente attenzione alle normative sulla sicurezza stradale e ha suscitato reazioni diverse tra esperti e gruppi di sicurezza.
Droghe alla guida: punibili solo se ci sono ancora gli effetti
La recente circolare del Ministero emanata il mese scorso ha introdotto una chiarificazione importante nel contesto delle sanzioni per la guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Secondo quanto riportato, i conducenti saranno punibili solo ed esclusivamente nel caso si trovino alla guida con un livello di sostanze nel sangue che superi una soglia specifica, determinata in 5 nanogrammi per millilitro per le principali sostanze analizzate quali THC, cocaina e anfetamine. Questa decisione è stata presa per garantire una maggiore chiarezza normativa e ridurre i casi di contenzioso, focalizzandosi su situazioni che effettivamente compromettono la capacità di guida. La circolare pone l’accento sulla necessità di garantire l’equità nel processo sanzionatorio, distinguendo tra chi occasionalmente sia esposto a residui di sostanze e chi, invece, si trova sotto un’influenza attiva e pericolosa alla guida. I test tossicologici saranno effettuati da personale qualificato e i dispositivi per i controlli su strada verranno aggiornati per garantire maggiore precisione e affidabilità.

Questa nuova disposizione normativa si inserisce in un contesto legale già piuttosto rigido per quanto riguarda la sicurezza stradale. La legislazione italiana ha da tempo posto un embargo severo sui comportamenti che possano compromettere la sicurezza alla guida, tra cui la guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di droghe. Tuttavia, fino ad ora, la normativa non era chiara riguardo a quali quantità effettivamente configurassero una violazione sanzionabile. Il nuovo decreto risolve questa ambiguità precisando le quantità soglia al di sopra delle quali i conducenti possono essere considerati legalmente responsabili. La disciplina si allinea con le pratiche adottate in diversi altri paesi europei, dove la tolleranza zero è stata sostituita con un approccio più scientifico e basato sull’evidenza degli effetti specifici causati dalle sostanze stupefacenti. Questo cambiamento normativo mira a ridurre i casi di disparità nel trattamento legale dei cittadini, creando un standard unificato che facilita il lavoro delle forze dell’ordine e del sistema giudiziario nel distinguere tra diversi livelli di infrazione.
Le implicazioni per i guidatori
Per i guidatori, l’introduzione di una soglia minima di punibilità porta con sé una serie di implicazioni significative. Innanzitutto, aumenta l’importanza di essere informati sui propri livelli di consumo e sull’impatto che potrebbero avere sulla capacità di giudizio e reazione alla guida. I conducenti dovranno essere più consapevoli della necessità di sottoporsi a test volontari in situazioni in cui si possano avere dubbi sulla propria idoneità alla guida. Un’altra implicazione riguarda l’uso terapeutico di alcune sostanze come il cannabis per scopi medici. I pazienti che fanno uso di tali terapie devono prestare particolare attenzione e consultare i propri medici per capire come gestire la loro guida. Inoltre, potrebbe esserci un impatto sui tassi di assicurazione auto, poiché le compagnie potrebbero ricalibrare i loro premi sulla base del rischio associato all’uso di tali sostanze. I trasgressori rischiano pesanti sanzioni che includono multe salate, perdita di punti sulla patente e, nei casi più gravi, sospensione della stessa e perfino pene detentive in caso di recidiva. Pertanto, questa regolamentazione impone un dovere di responsabilità maggiore sul singolo conducente, promuovendo una cultura di guida più consapevole e sicura.
Le reazioni dei gruppi che si occupano di sicurezza stradale sono state inizialmente variegate. Da un lato, molte organizzazioni hanno accolto con favore la definizione di una soglia specifica, che ritengono possa garantire maggiore giustizia ed equilibrio nella sanzione di comportamenti pericolosi. Ritengono che l’approccio scientifico e basato su prove possa dissuadere i conducenti dal mettersi al volante sotto l’influenza e contribuisca a ridurre gli incidenti stradali legati al consumo di droghe. D’altra parte, alcuni gruppi manifestano preoccupazioni riguardo alla possibilità che la consapevolezza di una certa ‘zona cuscinetto’ possa indurre i guidatori a rischiare di più, credendo di poter calcolare con precisione la propria idoneità alla guida. Questi gruppi sostengono che la comunicazione educativa sarà essenziale per creare maggiore consapevolezza circa gli effetti delle droghe sulla capacità di guidare in sicurezza, anche quando i livelli nel sangue sono sotto soglia. Le forze di polizia e altri enti di pubblica sicurezza sono chiamati a fare un lavoro importante di informazione e sensibilizzazione, al fine di prevenire abusi e garantire che la nuova normativa inviti a una guida più responsabile ed etica.