A maggio 2025 torna il bonus da 200 euro, ma non tutti potranno riceverlo. Ecco chi ci rientra, chi resta fuori e come funziona davvero
A quanto pare, anche stavolta ci risiamo: maggio porta con sé un altro bonus da 200 euro per i lavoratori dipendenti. Non è una novità che faccia scalpore, ma un po’ di attenzione se la merita. Il bonus, infatti, è previsto dalla legge di Bilancio ed è destinato solo ai lavoratori dipendenti del settore privato. Quindi, chi lavora nella pubblica amministrazione? Nulla di fatto. Ancora una volta fuori dai giochi.
Un contributo extra
Il contributo arriva sotto forma di fringe benefit, cioè un “extra” concesso dall’azienda e fiscalmente agevolato. In pratica, non si tratta di soldi che piovono dall’alto, ma di un’agevolazione che l’azienda può decidere di riconoscere o meno al proprio dipendente.
La decisione finale, quindi, spetta ai datori di lavoro. Nessun automatismo, nessun diritto garantito. Sei simpatico al capo? Molto probabilmente potrai ricevere il bonus. Hai fatto una scenata la settimana scorsa per via degli straordinari non pagati? Rischi di restare a bocca asciutta. Insomma, inutile dire che questa modalità potrebbe sicuramente generare malumori e alimentare un clima di incertezza sul posto di lavoro.
Come viene erogato il bonus
Sul piano pratico, il bonus viene erogato con uno sconto fiscale diretto. In pratica, il datore di lavoro applica una sorta di detrazione, e il lavoratore si trova con 200 euro in più in busta paga. Se tutto va per il verso giusto. Ma visto che il tutto dipende dalla “generosità” aziendale, qualcuno finirà col guardare i colleghi con un misto di invidia e fastidio.
In definitiva, questo bonus è un aiuto che farà comodo a molti, inutile negarlo, ma l’arbitrarietà con cui viene distribuito lascia perplessi. Magari sarebbe il caso di pensare a strumenti un po’ più equi. Perché l’idea di un bonus non dovrebbe diventare un privilegio elargito a discrezione, come fosse una mancia.