se li vedi in casa significa che…

se li vedi in casa significa che…


Diciamoci la verità: non sono tantissime le persone che amano gli insetti. Di certo, se si facesse un sondaggio in giro per la città domandando quale sia l’animale preferito, ci saranno molti più cani e gatti che ragni (senza offesa per chi adora gli aracnidi). Eppure, alcuni esemplari sono affascinanti.

Di certo, una sorta di timore reverenziale si ha alla vista di grandi ragni magari velenosi, come la vedova nera. Perlomeno finché restano fuori dalla nostra portata, magari in un documentario o dietro le teche di uno zoo. Per alcuni, invece, la fobia è tale che anche quelli piccoli sono insopportabili.

Alcuni sono davvero strani, come quelli rossi che si trovano in casa o nei balconi. Ebbene, c’è una buona notizia per gli aracnofobici: non si tratta di veri e propri ragni, ma di loro parenti stretti più simili agli acari. Non che questo significhi che possiamo tranquillamente vederli zampettare sul pavimento.

Nome e tipo di aracnide

Il nome scientifico è Balaustium Murorum e appartiene alla famiglia delle Erythraeidae. I carotenoidi presenti nella sua emolinfa gli danno il tipico colore rossastro e gli risulta utile per tenere lontani i predatori che vorrebbero nutrirsene. Predilige le mezze stagioni, come la primavera e l’autunno, mentre rifugge il caldo estivo.

Trattandosi piuttosto di un acaro, l’unico danno che può fare all’uomo è di tipo allergico, quindi causa dermatiti nei soggetti più sensibili e, se schiacciato inavvertitamente in casa… macchia pavimento o muro con il suo colore acceso. In realtà, esistono degli altri ragni rossi che possono essere confusi con questo.

Si tratta del Tetranychus Urticae e del Trombidium Holosericeum. Il primo può rappresentare un grosso problema per alcuni tipi di colture, in particolar modo la soia: il suo colore, tutto sommato, non è proprio rosso acceso; il secondo ha una tinta più accesa ma è innocuo per tutti gli esseri viventi.

Cosa fare con i ragnetti rossi

A seconda della specie che si trova in casa o sulle piante del proprio giardino, bisogna comportarsi in maniera diversa. Nel caso del ragnetto dei muri che è in realtà un acaro, va trattato esattamente come quest’ultimo. Usare olii vegetali o piante aromatiche come il rosmarino può intanto tenerlo lontano.

Per eliminarlo, si può provvedere con un trattamento a base di bicarbonato o aceto. In alternativa, il classico aspirapolvere o un macchinario che emette vapore saranno ideali. Il Tetranychus, invece, è difficile che penetri in casa, in quanto predilige le piante e il clima caldo e umido. Si combatte con insetti antagonisti.

Infine, il Trombidium è un altro piccolo ragnetto che, se schiacciato, può lasciare macchie rosse che poi andranno ripulite. Meglio “accompagnarlo” gentilmente fuori casa con l’aiuto di un rametto o di un foglio, dunque. In alternativa, la soluzione più drastica è sempre il solito aspirapolvere, ma con attenzione per evitare proprio le macchie.

Proteggere le colture

Il Tetranychus, quindi, sarà molto più difficile trovarlo a zampettare su abiti o lenzuola, ma se si possiede un orto casalingo o un giardino, meglio combatterlo a prescindere che entri in casa o meno. Come già accennato, alcuni ditteri e coleotteri sono suoi nemici naturali. Basta informarsi sulle colture da accostare per attirarli.

Non mancano prodotti chimici o a base naturale che, spruzzati su foglie ed erba, possono dissuadere la colonizzazione di questi animaletti dal rosso sbiadito. Di norma, a livello preventivo l’aspersione con tali prodotti dovrebbe avvenire intorno a metà luglio per essere efficiente e durevole fino all’autunno inoltrato. Anche lo zolfo funziona.

Lo zolfo è in effetti un repellente naturale del Tetranychus. E lo stesso dicasi per la pioggia: se ci si trova in una stagione particolarmente piovosa, sarà molto più difficile che questa creaturina zampettante si faccia viva, quindi le foglie, gli alberi e le altre colture saranno al sicuro così come l’interno di casa.

In casa con i ragnetti

La presenza di Balaustium o di Trombidium in casa non deve far pensare a una cattiva igiene o a una pulizia insufficiente. Il primo, infatti, ha semplicemente l’abitudine di deporre le sue uova al sicuro nelle crepe dei muri. Basta un balcone per attirarlo fino nelle stanze. Ma è un ottimo predatore di larve dannose per gli alberi.

Le larve del secondo, invece, sono dei parassiti a carico solo di alcuni insetti e anche questo ragnetto ama i tetti, le intercapedini e… gli escrementi d uccello. Non ha quindi maggiore rilevanza degli acari e può anche risultare difficile che da un’area esterna si rifugi in casa. Se accade, occhio solo a non schiacciarlo!



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