Negli ultimi anni, si è parlato come mai prima di diete low carb. Tra i motivi del loro successo e del forte interesse da parte delle persone rientra la maggior consapevolezza in merito al ruolo della dieta sul benessere a lungo termine e sui danni legati all’eccesso di zucchero, che può impattare, per esempio, sull’insorgenza dei segni di invecchiamento precoce a livello cutaneo.
La dieta low carb, però, non va considerata come tutti gli altri regimi alimentari. Si tratta, prima di tutto, di un percorso da portare avanti solo per un determinato lasso di tempo, rigorosamente seguiti da un professionista (nelle prossime righe, vedremo il motivo). Il fai da te, più che in altri casi, è deleterio.
Se stai leggendo questa guida, significa che ti interessa sapere qualcosa di più sui passi falsi da evitare quando si segue questo regime. Ricordandoti di rivolgerti sempre a un professionista qualificato prima di attuare qualsiasi modifica alla propria routine alimentare, ti invitiamo a proseguire nella lettura per scoprire alcune informazioni che saranno preziose per la tua salute.
Non affidarsi a un professionista qualificato
Come poco fa accennato, non affidarsi a un professionista qualificato è uno dei principali errori che si possono fare quando si segue una dieta low carb. Prima di entrare nel vivo di questo aspetto, è doveroso ricordare che, in Italia, gli unici che possono elaborare piani alimentari sono i medici dietologi, i biologi nutrizionisti, i dietisti, gli endocrinologi.
Non rivolgersi a un professionista qualificato nel seguire una dieta low carb vuol dire innanzitutto avere a che fare con importanti carenze relative a micronutrienti come il magnesio, il potassio e alcune delle vitamine del gruppo B. In caso di quadri carenziali, si può avere a che fare con sintomi fastidiosi come la spossatezza e le difficoltà di concentrazione.
Essenziale è ricordare anche i rischi della carenza di fibre, nutrienti che hanno un ruolo importante anche al fine della modulazione dell’assorbimento degli zuccheri nel sangue e dell’ottimizzazione del senso di sazietà, con tutte le conseguenze del caso per quanto riguarda l’aumento ponderale. Inoltre, nei casi in cui si porta avanti una dieta low carb senza controllo, ci si espone al rischio di problematiche a carico di cuore e fegato.
Idratarsi poco
Un errore grave e spesso messo in secondo piano quando si segue una dieta a basso contenuto di carboidrati riguarda il fatto di non porre sufficiente attenzione all’idratazione. Facciamo un attimo un passo indietro per inquadrare una delle principali conseguenze sul corpo della riduzione di carboidrati. Questo cambiamento nella routine alimentare comporta una compromissione dell’equilibrio idrico dell’organismo.
Responsabile di tutto ciò è il glicogeno, ossia la forma nella quale i carboidrati vengono immagazzinati sia a livello del fegato, sia nei muscoli. In generale, tra le sue peculiarità rientra il fatto di trattenere acqua. Quando, tramite l’alimentazione, si riduce l’apporto di carboidrati, vanno a calare anche le riserve di glicogeno e, di riflesso, si perdono più liquidi.
Si tratta di un meccanismo che molti mettono in secondo piano, non dedicando la giusta dedizione all’idratazione. Si tratta, ribadiamo, di un grave errore, che può compromettere la salute attraverso sintomi come il mal di testa e i crampi. La perdita di liquidi non compensata da un’adeguata idratazione implica anche una riduzione drastica dei livelli di potassio, magnesio e sodio, minerali aventi un ruolo decisivo nel buon funzionamento del sistema nervoso.
Eccedere con l’assunzione di proteine
Seguire una dieta low carb non è sinonimo di eccesso con le proteine a tavola. Il rischio di esagerare con questi nutrienti è di avere a che fare con il fenomeno della gluconeogenesi, ossia la conversione delle proteine in glucosio. Si tratta di una situazione assolutamente fisiologica, ma non certo funzionale agli obiettivi che ci si pone nel momento in cui si intraprende una dieta chetogenica.
In questo caso, la conseguenza è quella di non arrivare ai benefici che si intende perseguire sia dal punto di vista del calo ponderale, sia per quanto riguarda il miglioramento dei livelli di energia. Quante proteine è bene consumare in dieta low carb? Dipende da diversi fattori, che vanno dal peso fino al livello di attività fisica.
Alla luce di ciò è necessario, come più volte ricordato, rivolgersi a un professionista esperto in grado di procedere in maniera sartoriale alla messa a punto di un piano che preveda il giusto equilibrio tra apporto di lipidi e di proteine. Idealmente, l’energia quotidiana dovrebbe arrivare per il 15-25% dell’apporto calorico da proteine. I grassi, invece, devono coprire il 70% o più.
Pretendere risultati subito
Il fatto che la dieta chetogenica sia molto drastica non vuol dire che seguirla permetta di apprezzare subito i risultati. Sono purtroppo tante le persone che, quando iniziano a seguirla, non si mettono nell’ottica del fatto che il corpo ha bisogno di tempo per abituarsi a iniziare a utilizzare i grassi come fonte di energia.
Il lasso di tempo appena descritto è tecnicamente noto come “assestamento chetogenico”. La sua durata? Dipende! Si può ragionare nell’ordine di giorni o, in alcuni casi, parlare di settimane. Si tratta di un periodo che può essere non semplice a causa del palesarsi di sintomi, conosciuto nel complesso come keto flu, come mal di testa, stanchezza, difficoltà nel mantenere la concentrazione.