Quanto valgono le vecchie lire oggi? Ecco la lista aggiornata dei pezzi più rari

Quanto valgono le vecchie lire oggi? Ecco la lista aggiornata dei pezzi più rari


I più giovani non ricorderanno le vecchie lire, anche se è facile ritrovarle nei cassetti di casa (conservate dai genitori) o nella soffitta dei nonni. Ed hanno fatto bene a conservarle perché ci sono alcuni esemplari, dei pezzi rari, che possono valere davvero una fortuna. I collezionisti sono pronti a pagare oro per averle.

Ovviamente non tutte le monete e le banconote delle vecchie lire hanno un valore, c’è da premetterlo, ma in alcune circostanze, la fortuna potrebbe essere dalla tua parte. Ecco come puoi fare a riconoscere le monete e le banconote delle vecchie lire, effettivamente di valore. Ci sono infatti dei fattori da considerare.

La combinazione fra rarità (quanto effettivamente ha circolato la moneta o banconota) e lo stato di conservazione, fa effettivamente la differenza nella quotazione. Se infatti la circolazione è stata nulla o quasi tale, viene valutata in Fior di conio (FDC). Questa scala scende fino allo status “Discreto”, che vuol dire che una moneta è talmente usurata che le scritte risultano illeggibili.

Come capire se le vecchie lire sono di valore

Abbiamo anticipato che bisogna considerare rarità e stato di conservazione di una moneta per capire il suo valore, misurato in Fior di conio, in linea di massima. In alcuni casi, se la moneta è in pessime condizioni, per esempio nel caso delle monete più antiche, non bisogna disperare perché potrebbe comunque avere un valore.

Infatti, entrerà in ballo un altro elemento da considerare ovvero la tiratura cioè il numero di pezzi realizzati di quell’esemplare. Quindi potrebbe capitare che una moneta avrà un valore elevato proprio perché si tratta di un FDC di un esemplare realizzato in poche copie, oppure ci sono delle serie speciali o ancora, presenta errori tipografici.

Insomma, le fattispecie possono essere davvero diverse e quindi bisogna aguzzare un po’ la vista e magari chiedere consulto ad un esperto per capirci di più. Infatti, non esultare semplicemente perché hai ritrovato delle lire in un cassetto! Ovviamente questo non basta, potrebbero non valere nulla, a meno che non si tratti di queste monete.

Le monete di vecchie lire che valgono tanto: la 10 Lire Olivo

Se scavando fra le cianfrusaglie a casa dei tuoi genitori o dei tuoi nonni, ti imbatti in alcune monete rare (come quelle dell’Italia pre repubblicana o addirittura pre unitaria), è molto probabile che il loro valore sia elevato. Infatti queste potrebbero raggiungere delle cifre inimmaginabili e dunque è bene che tu sappia di quali si tratta.

Innanzitutto la 10 lire Olivo (1946) che presenta un ramoscello di ulivo sul fronte e il cavallo alato Pegaso sul retro. È una delle prime con la scritta “Repubblica Italiana” proprio perché in quell’anno l’Italia diventò una Repubblica. Dunque in realtà questa moneta suggella un evento davvero importante ed ecco perché vale molto.

Se coniata nel 1946 e ben tenuta, essendone stati realizzati solo 101.000 esemplari, il suo FDC può arrivare fino a 6.000 euro. L’anno successivo ne furono coniate invece solo 12.000 e il FDC di quei pezzi è di 4.000 euro. Insomma, questa che è la più iconica delle vecchie monete lire, che tutti ricorderanno, può valore davvero tanto!

Le altre monete di vecchie lire di valore

C’è anche la 5 lire Uva, sempre del 1946, dove sul fronte è rappresentato un grappolo d’uva e sul retro c’è il volto della libertà. Furono realizzati solo 81.000 esemplari di questa: alcuni sono stati coniati in “Italma” (una lega di alluminio, manganese e magnesio) ed altri sono di dimensioni più piccole. Se c’è questa data, i pezzi più rari possono valere anche 2.000 euro.

La 2 lire Spiga del 1947 è un’altra moneta antica rara che poi è stata sostituita dalle 2 lire raffiguranti un’ape, nel 1950. Entrambe sono un omaggio all’Articolo 1 della Costituzione italiana perché rappresentano, sul fronte, un contadino che ara il terreno. Dato che di questa moneta furono realizzati solo 12.000 pezzi, la quotazione può arrivare a 1.800 euro.

Infine, la 100 lire Minerva del 1955, che sono state coniate fino ad anni più “recenti”, ovvero fino al 1989 e sono rimaste in circolazione fino all’entrata in vigore dell’Euro. Nel 1955, anno di introduzione di questa moneta, furono coniati 8.600.000 pezzi e se in casa hai una moneta di quest’anno, il suo FDC è di circa 1.200 euro.

Le banconote di vecchie lire che valgono di più

Anche le banconote del vecchio conio possono valere una fortuna, specie alcune 500 lire che presentano errori di stampa (che ovviamente devono essere valutati da esperti e collezionisti). Se per esempio questa banconota presenta una doppia stampa fronte/retro o delle irregolarità di stampa o del taglio (come nel caso della 1000 lire con Marco Polo o Giuseppe Verdi), ecco che il loro valore sale.

Infatti le 500 lire possono arrivare a valere 120-150 euro mentre le 1000 lire, possono farti guadagnare fino a 300 euro. Anche le vecchie 2.000 lire sono da citare (quelle con Galileo Galilei) o le 10mila lire (con Alessandro Volta), soprattutto se presentano errori di stampa, di inchiostro o di taglio. I collezionisti le pagherebbero anche 150 euro.



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